Pegorin: la sinossi del “dodicesimo”

Se domani ci sarà una vera novità, in assoluto, nell’undici titolare è quella dell’impiego di Fabio Pegorin tra i pali. L’infortunio dell’esperto Aridità gli spalanca (nuovamente) le porte dei pali, stavolta, al Riviera delle Palme. Si dice che il mestiere del “dodicesimo” non sia tra i più ambiti, ma è un lavoro sporco che qualcuno deve pur fare. E Pegorin, che sulle spalle porta il numero 1, fino ad ora lo ha fatto. In silenzio e sempre aspettando il suo turno, lavorando con mister Bianchetti (il preparatore dei portieri rossoblù) e a fianco di Frison prima e Aridità ora. Il giovane estremo di Chivasso farà il suo esordio in campionato partendo dal primo minuto dopo aver già giocato da titolare la gara di Caserta in Coppa Italia e quella di Cesena in Tim Cup.
QUASI TITOLARE – A Teramo è subentrato dopo appena otto minuti di gioco facendosi trovare pronto nonostante il pungente freddo e l’oggettiva difficoltà di incidere in una gara così difficile. Il miracolo su Graziano al Bonolis ha caricato il classe ’96 che domani si ritroverà davanti, da avversario, l’ex compagno Luca Lulli. Pegorin gode, tra l’altro, della stima del nuovo tecnico rossoblù che ne ha lodato la prestazione lunedì scorso e ha ribadito nella conferenza stampa di oggi: «Abbiamo a disposizione quello che io ritengo un grosso portiere. L’unico problema è che la riserva è un ragazzino classe 2000 che potrebbe risentire della pressione». Capuano, nel corso delle sedute di preparazione al match, ha parlato molto con Pegorin, specie, in sede di rifinitura. Fitto confabulare tra il gigante coi guantoni e l’ex tecnico del Modena. Oggetto della discussione, molto probabilmente, la pericolosità dei piazzati del Pordenone e del piede di Burrai.

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