Walter Santo Perrotta ha vissuto il rogo del Ballarin da dentro il campo, come tutti i giocatori di quel maledetto Samb-Matera del 7 giugno 1981. Intervistato dal Resto del Carlino l’ex attaccante rossoblù non ha nascosto la sua emozione rivivendo quei momenti. «Vedevamo le persone avvolte dalle fiamme rovesciarsi sul campo tra le grida – le sue parole -. Anche noi calciatori cominciammo a chiedere ai custodi le chiavi del cancello che si trovava dietro la sud, appena nascosto dallo striscione dell’Onda d’Urto. Ogni anno, quando arriva questa data, il mio pensiero va a Maria Teresa Napoleoni e Carla Bisirri, che ci lasciarono in seguito alle ustioni riportate. E poi a tutti quei ragazzi che rimasero feriti». Proprio partendo dal ricordo per le vittime del rogo, poi, Perrotta lancia l’ennesimo appello: «Mi fa specie come in città manchi ancora un segno forte che le ricordi. Maria Teresa e Carla hanno bisogno di più di un largo a loro intitolato. Hanno bisogno di una piazza, di un progetto legato al Ballarin, la casa gloriosa della Samb. Su quegli spalti, due ventenni persero la vita con addosso i colori della loro città. La loro memoria deve essere onorata».