Quel grande bisogno di unità. Samb-Feralpisalò, IL COMMENTO

di Daniele Bollettini

LA CRONACA DI SAMB-FERALPISALÒ

LE PAROLE DI FRANCO FEDELI

L’INTERVISTA A GIORGIO ROSELLI

La vittoria, i due gol fatti, la porta inviolata di Pegorin, gli applausi convinti del Riviera: sono tanti gli elementi positivi che arrivano dalla bella e meritata vittoria ottenuta contro la Feralpisalò da una Samb che manda segnali confortanti sui piani di risultati e gioco. Di questo vanno dati i giusti meriti al gruppo e – come rimarcato anche in sala stampa – ad un allenatore risoluto come Roselli che non senza fatica sta tirando fuori il meglio in una situazione complicata. In settimana, però, si sono susseguiti due eventi che in una visione d’insieme potrebbero risultare anche più importanti della vittoria con Caracciolo e compagni: il confronto, anche se a distanza e via lettere aperte tra giovedì e venerdì, tra Franco Fedeli ed i tifosi della Samb. Sono stati questi ultimi a prendere di petto una situazione che, settimana dopo settimana, ha iniziato a tratteggiare i contorni di una guerra fredda, col patron che talvolta (post-partita col Pordenone) ha vestito i panni dell’incendiario con dichiarazioni fuori luogo e la tifoseria che ha iniziato a mostrare qualche segno di insofferenza. Un clima che non poteva che nuocere ad una squadra in piena convalescenza come quella rossoblù. I tifosi hanno chiesto chiarezza sugli obiettivi (e come si intende raggiungerli) e rispetto nei confronti di un ambiente che ha dato tanto a questa società (si ricordino gli 11mila di Samb-Cosenza di qualche mese fa). Società a cui va riconosciuto di aver dato anche lei tanto a questa piazza perché a Franco Fedeli, nonostante i suoi evidenti limiti comunicativi e di gestione sportiva, va dato atto di aver raggiunto tutti gli obiettivi che ha spesso sbandierato. Lo stesso Fedeli che, a poche ore di distanza, ha promesso ai tifosi di voler “fare il suo” per uscire tutti insieme da questa scomoda situazione, ribadendo che se arriverà il momento di salutarsi lui si assicurerà di mettere il club nelle mani di persone affidabili e non avventurieri. Momenti importanti, che hanno fatto da antipasto ad una partita vissuta con lo spirito giusto da tutto l’ambiente: da una tifoseria trascinante (come sempre) per novanta minuti e da una squadra che inizia a prendere consapevolezza dei propri mezzi. Il risultato? Dominata una squadra costruita per essere dov’è, tra le prime del campionato. La strada da percorrere resta comunque complicata, e per capirlo basta guardare la classifica, ma il modo in cui percorrerla sembra essere chiaro: uniti perché in questo modo tutti ne trarranno vantaggio.


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