ZIRONELLI: «DOVEVAMO GESTIRLA MEGLIO»
Diciamolo senza mezzi termini: è stata una brutta Samb quella di Ravenna. Certo era prevedibile che i romagnoli dopo tre sconfitte consecutive e l’avvicendamento in panchina dell’ex Samb Magi con Colucci avrebbero tirato fuori una partita d’orgoglio e di intensità, ma contro la peggiore difesa del campionato e per giunta rimaneggiata gli uomini di Zironelli hanno davvero combinato poco. Al tirar delle somme, sebbene giunto nei minuti di recupero, non c’è nulla da eccepire sul pari ravennate, siglato da quel Ferretti, che a Gubbio aveva fatto furore e che Magi aveva voluto fortemente in questa sua, nuovamente sfortunata, avventura. Anzi ai punti la vittoria sarebbe andata addirittura ai padroni di casa, che più volte si sono resi pericolosi dalle parti di un Nobile, anche stavolta sugli scudi. È giunto così il primo pareggio stagionale per il Ravenna e una divisione della posta al Benelli, che mancava dalla stagione di Serie C1 2008/09 (anche allora 1-1), dopo che negli ultimi tre anni due volte la Samb era stata corsara, mentre nella restante occasione si era arresa ad una doppietta proprio di Nocciolini. Ancora una volta non riesce quindi ai rossoblù di superare una formazione di Colucci, che ha presentato un Ravenna compatto e motivato, prima con un lay out basato sul 3-5-2 e infine col 4-4-2. Aveva previsto Zironelli che non sarebbe stata certo una passeggiata nella terra che fu bizantina e che ospita le spoglie del sommo poeta Dante e tanto è stato. Addirittura nell’intera prima frazione e nell’inizio della seconda la Samb non si è proprio vista dalle parti dell’esordiente Albertoni. Tutto questo almeno finché non è entrato in campo quella sorta di extraterrestre per la categoria che risponde al nome di Ruben Botta. Con lui gli equilibri in campo sono cambiati e al di là del secondo penalty realizzato (dopo quello contro il Perugia) ha fatto veramente la differenza. Hai voglia a parlare di tecnici, di schemi e quant’altro, sono poi i calciatori di questa foggia a fornire il reale cambio di passo e a mutare l’inerzia di una gara. Ha poi avuto il cosiddetto braccino (parlando in termini tennistici) Zironelli, che anziché cercare di chiudere la contesa contro un Ravenna a quel punto frastornato, lasciando in campo un pericolosissimo tridente, ha richiamato l’ex Nocciolini per inserire un Rocchi ancora in fase di recupero dopo l’infortunio. E fatalmente alla fine per la terza volta stagionale i rossoblù si sono fatti riacciuffare sull’1-1 dopo essere andati in vantaggio su rigore (come già con Imolese e Perugia).
Alessio Perotti