di Daniele Bollettini
Al termine di una brutta partita la Samb abbandona i play off di Serie C: nel match di ritorno contro il Cosenza i rossoblù di Moriero non solo non sono riusciti a ribaltare il 2-1 subito all’andata, ma sono anche involuti sul piano del gioco e del ritmo. La squadra di Braglia ha meritato di passare il turno e di accedere alle Final Four, bravi a loro. Eppure, lasciando il Riviera delle Palme a notte inoltrata, in molti – tra cui chi scrive – sono stati sopraffatti da un’emozione mista tra malinconia e fiducia. Ovvi i motivi che hanno scaturito la prima sensazione: ora che tutta una città stava iniziando a credere al ritorno in Serie B è arrivata la doppia mazzata firmata dal Cosenza. Ad aggiungere rammarico il fatto che nel prossimo incontro si sarebbe potuto affrontare un avversario più alla portata come il Sudtirol e che quella di domenica sera sia stata una Samb troppo brutta per essere vera. Eppure non si può non cogliere il più grande aspetto positivo di una serata così emozionante: i 10mila tifosi che hanno riempito praticamente tutti i settori riservati ai tifosi di casa. Da tempo al Riviera delle Palme non si respirava un’atmosfera simile, dai tempi delle sfide play off con Napoli e Pescara. Ecco, quei 10mila sono il punto fermo da cui ripartire l’anno prossimo, l’investimento più grande che la Samb possa fare. Campionati, giocatori allenatori e presidenti passano, ma i tifosi sono sempre lì al loro posto, pronti a battere le mani, ad intonare cori d’amore e ad incendiare una passione che non potrà mai trasformarsi in cenere.