Roselli e la Triestina: «Pavanel un leader ma la Samb ora se la gioca con tutti»

Domenica si affronteranno da avversari: uno sulla panchina della Samb, della quale sta ricostruendo i pezzi dopo un avvio di campionato da mani nei capelli, l’altro col compito di assecondare le ambizioni di una piazza importantissima nel panorama calcistico italiano. Giorgio Roselli e Massimo Pavanel si ritroveranno sul rettangolo verde del Riviera delle Palme l’uno contro l’altro dopo due campionati in Serie C2 giocati al Nereo Rocco di Trieste. Lì, Pavanel (classe ’67), ascoltava i dettami di Roselli (classe ’57).

L’attuale tecnico rossoblù guidò la Triestina nelle stagioni 1995/1996 e 1996/1997. In quella squadra, l’allenatore di Portogruaro, vestiva la fascia da capitano.

Sarà una sfida nella sfida e tra le colonne de Il Piccolo, quotidiano triestino, Roselli racconta:

«Si dice che i leader in campo saranno gli allenatori di domani ebbene per me lui era il mio leader in campo, sia per l’esperienza che per il gioco che esprimeva. Era un po’ quello che trasmetteva sul campo le mie indicazioni alla squadra, in pratica era già allenatore lì. Ha fatto benissimo nelle giovanili del Verona e ha anche l’età giusta per fare il salto di qualità. Quella di Trieste è un’esperienza tosta visto che lì lui è di casa, ma sta confermando anche in panchina quanto di buono faceva in campo. Ci sono affezionato, lo sento spesso e tifo sicuramente per lui, a parte ovviamente per la partita di domenica e per quella di ritorno. Mia moglie è una di mare, essendo di Nervi. Da calciatore mi ha seguito solo a Pescara, Bari e Taranto, ma da allenatore l’ha fatto solo a Trieste perché c’era il mare. E ora a San Benedetto. A parte questo, credo che Trieste sia uno dei più bei posti in tutti i sensi, anche per lavorare nel calcio, perché in settimana ti lascia lavorare in pace e poi la domenica si trasforma quasi in una piazza del sud».


Impossibile non andare a buttare l’occhio sullo stato attuale della sua Samb:

«C’era una situazione particolare con una squadra rivoluzionata. I ragazzi stanno dando davvero tutto, cosa che ci ha permesso di battere la Feralpi, una vittoria che ci ha tirato un po’ su. La cosa bella è che una squadra che era in clamorosa difficoltà, anche nelle prime partite con me, ora può giocarsela con le grandi. C’è una rosa un po’ ristretta e questo, con i tanti impegni ravvicinati che ci aspettano, potremmo però pagarlo».

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