Raccontare la carriera di Davide Di Pasquale potrebbe sembrare facile: tre squadre all’attivo (Giulianova, Campobasso e Samb) e settore giovanile del Pescara. Su di lui, magari non se ne parla molto, ci sono gli occhi di tanti club di Serie C perché il centrale abruzzese spesso fatica a trovare spazio, ma poi diventa uno di quegli elementi che, quando è in campo difficilmente si riesce a farne a meno.
Suo malgrado, e con gran dispiacere di tifoseria e compagni, solo un grave infortunio poteva separarlo dalla maglia da titolare che nel silenzio di chilometri percorsi ad allenarsi intorno al campo, si era conquistato. Inutile tornare a quella maledetta sera di Verona, che di fatto riconsegna all’ambiente rossoblù un “ragazzino” ancora più affamato.
Di Di Pasquale se ne parlava già quando Ottavio Palladini lo vide all’opera in quel di Giulianova dove, nel girone di ritorno a approdato in prestito dal vivaio del Pescara, collezionò 16 presenze e un gol. La volontà di portare il difensore al Riviera divenne quasi un obbligo morale vedendolo poi vestire il rossoblù del Campobasso: 18 presenze e 2 reti. Con la Samb, incontrata in quel 2015/2016 solo da avversario, fu sconfitto all’andata e al ritorno, ma si fece comunque notare.
E il colpo, finalmente, arrivò. Ma non segna, la sua presenza in campo viene centellinata. Al termine della sua prima esperienza tra i Pro però timbrerà il cartellino 19 volte entrando dalla panchina solo in una manciata di occasioni.
Con Moriero è costretto a guardare i compagni dalla panchina perchè nelle gerarchie davanti si ritrova gente come Conson, Patti e Miceli. Poi la rivoluzione Capuano e il cambio di modulo con la lenta migrazione verso il 3-5-2. Matteo Patti alza bandiera bianca dopo la gara contro l’Albinoleffe. Il tecnico lo rispolvera in occasione della doppia sfida casalinga contro Triestina e Fermo. Bene contro gli alabardati, benissimo contro i canarini con la prima doppietta in carriera e la vittoria regalata nel fango dell’impianto sambenedettese.
Apre la passata stagione giocando la Tim Cup, ma nel 4-3-3 di Magi non troverà posto contro il Renate. Poi il repentino cambiamento del tecnico pesarese gli spalanca di nuovo le porte, ma con l’esonero e l’approdo di Roselli tra i titolari finiscono i più esperti obbligati a tirare fuori la squadra dalla melma delle ultime posizioni. Di Pasquale non fa una piega, continua a lavorare in settimana sempre col sorriso stampato in faccia. A Ravenna Zaffagnini stende Nocciolini e il giovane abruzzese ritrova, nella sfida seguente contro l’Imolese, una maglia da titolare. Piace a Roselli, strappa applausi ai tifosi dimostrando una crescita esponenziale comportandosi quasi da difensore navigato. Poi Verona. Ma neanche una piega, nonostante la sfortuna.
Davide Di Pasquale inizia un altro campionato con la Samb, il quarto della sua carriera, sapendo che il posto da titolare, con Montero, dovrà sudarselo. Ma tra spiriti di fuoco ci si intende, insomma, tra gente che dimostra di avere una innata grinta (in senso figurato la tanto amata da Lele Adani “Garra charrùaaaaaaaaaaaaa”) difficilmente ci si abbatte per le piccole cose. Con la maglia della Samb, DiPa, conta 46 presenze tra coppe e campionato con tre reti segnate.