Russotto: «Con i playoff inizierà un altro campionato. Speriamo di stupire»


Per un attacante vedere lo 0 nella casella Gol segnati deve essere veramente brutto, anche se si tratta di uno come Russotto, più abituato a farli fare… Ma con la maglia rossoblù addosso, per l’attaccante romano, è arrivata una sola gioia (due per la verità) contro il Fano in Coppa Italia dove ha prima realizzato la rete del pari poi il rigore vittoria nella roulette finale.

«Non sono mai stato un grandissimo bomber. Al massimo sono riuscito a fare 7 gol in un campionato, ma chiudere a zero non mi era mai successo e spero che non capiti quest’anno».

Nel corso di questa stagione lo si è visto impiegato in diverse aree del campo. La meno pertinente alle sue inclinazioni è quella dove è comunque riuscito a ben figurare contro il Pordenone

«Il mio cambio ruolo? L’interno di centrocampo l’ho già fatto per sei mesi a Catanzaro e ammetto che mi piace. Naturalmente è un qualcosa che va provato prima. Diciamo che in quella posizione mi ci sono un po’ ritrovato quest’anno e ne avevo parlato più con Quondamatteo che con il mister. Per tutte le cose ci vuole la giusta organizzazione. È vero che nel calcio moderno un giocatore deve saper ricoprire più ruoli, ma c’è chi ci riesce con più facilità e chi ha più bisogno di tempo. Magari in un momento in cui non riuscivamo a creare molto in avanti, arretrandomi, siamo riusciti a creare più gioco. Mister Roselli ha una sua idea di calcio che con noi, evidentemente, ha funzionato perché abbiamo fatto 12 risultati utili consecutivi. È vero che abbiamo pareggiato molto, ma nel calcio se non lo prendi prima o poi lo fai, se lo prendi poi si complicano le cose».


Una marcia a ritroso, fino a ritrovare Andrea che, nel calcio, muove i primi passi, come ha raccontato nella scorsa settimana ai microfoni di VeraTv:

«Ho cominciato a giocare molto piccolo nella squadra del mio paese a Roma con i miei compagni di scuola. E nel tempo ho avuto modo di togliermi molte soddisfazioni e di questo devo ringraziare la mia famiglia perché soprattutto quando sei molto piccolo, va bene il talento, ma quando hai la fortuna di avere dei genitori che ti “scarrozzano” a destra e sinistra sono riuscito ad aprirmi a questa carriera».

E il sogno?

«Beh, spero di poter arrivare ai playoff con la Samb prima di tutto. Poi una volta lì inizierà un altro campionato il cui esito non è mai scontato: io lo scorso anno sono stato buttato fuori in semifinale e il Cosenza, arrivato ottavo, ha vinto il campionato. Quindi ai playoff sarebbe bello arrivarci, in un certo senso, da squadra rivelazione. Questa è una piazza che merita tanto e molti miei amici che hanno giocato qui me ne hanno parlato sempre benissimo, io quest’anno ho la fortuna di poter giocare con la Samb».

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