Samb 2024/25: si inizia con entusiasmo, ma anche con un evidente paradosso

È stato all’insegna dell’entusiasmo, come sottolineato da un mister Ottavio Palladini più carico che mai, l’avvio della stagione 2024/25, la quarta consecutiva in Serie D per la Samb. E che si parta col piede giusto lo si nota dal fatto che l’organico rossoblù è già di massima definito e che quello appena iniziato, seppur insolitamente casalingo, è un ritiro a tutti gli effetti, visto che i calciatori alloggeranno e mangeranno assieme per creare quel gruppo e quell’amalgama, tanto ricercata dal famigerato presidente catanese Massimino.

In più proprio in questo fine settimana sono stati definitivamente chiusi due tormentoni estivi rossoblù: quello del direttore generale, dopo l’improvvisa rottura con Faccioli, con la presentazione di Roberto Ricci, a cui diamo il nostro benvenuto in casa Samb, e del centravanti, dopo il clamoroso dietrofront di Sbaffo, rimasto a Recanati, con l’ingaggio di una punta dall’ottimo curriculum tra Serie B e Serie C quale Umberto Eusepi. È un ottimo mix sia dal punto di vista anagrafico che tecnico/atletico quello allestito dalla società, con la supervisione di mister Palladini. E l’umore è già dei migliori con Kerjota, che già lega con i compagni, Battista che addirittura chiede di recuperare il primo allenamento perso per motivi familiari e Fabbrini con il suo “imprintig” toscano che spara spiritose battute a raffica.

Purtroppo, in mezzo a tanto ottimismo e una percepibile fiducia stride paradossalmente con la scelta di svolgere il ritiro in casa anche per permettere ai tifosi di stare vicino ai propri beniamini la chiusura per inagibilità della tribuna del Ciarrocchi. Si trascina e si deteriora sempre più il rapporto tra società ed amministrazione comunale, ormai del tutto insensibile alle proposte provenienti dalla Sambenedettese calcio, la cui considerazione negli uffici comunali è di fatto inferiore persino all’ultima delle associazioni sportive cittadine. Spetterà proprio al neo direttore generale cimentarsi in una sorta di “kintsukuroi”, l’arte giapponese di riparare con l’oro i vasi frantumati, rendendoli anche migliori di prima.

E sì perché ormai sono proprio cocci da rimettere assieme quelli in cui è deflagrata una relazione, che solo un anno fa appariva di piena sintonia. Quella che ad esempio, come normalmente avviene, si vive ad Ascoli ed Ancona dove i rispettivi sindaci Fioravanti e Silvetti sono divenuti una sorta di eroi popolari per i loro concittadini. Magari non si deve giungere a tanto, ma almeno ad avere semplicemente rispetto nei confronti di una squadra, di cui finalmente i sambenedettesi si sono riappropriati e che nessuno, sottolineo nessuno, deve nuovamente espropriare loro.

Non si blocca comunque nonostante il palese ostracismo, proveniente dal fuoco amico, la società presieduta da Vittorio Massi, a cui non difettano certamente ingegno ed iniziative. Ecco così la mensa per i tesserati all’interno dei locali del Ciarrocchi e il dialogo ben avviato con l’amministrazione di Monsampolo per costruire lì il centro sportivo rossoblù (uno smacco palese per la città di San Benedetto, come giustamente notato da Ricci in conferenza stampa). Insomma, il progetto Samb prosegue con lungimiranza a dispetto della miopia di una sorda politica cittadina, che a questo punto dovrà rendere conto del suo inspiegabile atteggiamento ostruzionistico non più tanto al patron Massi quanto all’intera cittadinanza.

Alessio Perotti

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