Samb, 90 minuti sognando la Serie C

Dal Sogno televisivo di Roberto Benigni a quello calcistico della Samb: eccoci finalmente giunti a questo attesissimo crocevia stagionale, che arriva dopo una salutare domenica di sosta e a cui la squadra di Ottavio Palladini chiede punti pesanti per il visto per una Serie C, veramente tanto desiderata da tutto l’ambiente rossoblù, patron Vittorio Massi in primis. Sono state spazzate via col sorriso le polemiche post Ancona, anche se i due punti smarriti al fotofinish sotto il Conero hanno fatto indubbiamente male: curioso che negli ultimi due anni la ventisettesima giornata sia vergata nel male per la Samb da Martiniello, considerato che un anno fa timbrò clamorosamente la traversa prima del letale uno-due finale del Notaresco al Riviera, che di fatto spense le ambizioni di promozione, mentre stavolta una sua doppietta ha momentaneamente tarpato le ali al definitivo volo rossoblù verso il ritorno nel professionismo.

Acqua passata ormai non macina più, la Samb ha goduto di due settimane per leccarsi le ferite e prepararsi scrupolosamente a questo big match, anche se gli 11 punti di distacco non farebbero parlare di un vero e proprio scontro al vertice. È comunque una signora squadra il Chieti, rigenerato da un ottimo allenatore come il sangiorgese Amaolo e inciampato solo nell’ultimo turno all’Angelini contro un Sora “ammazzagrandi” (la domenica prima aveva steso anche il Teramo) dopo una serie positiva durata ben 11 turni. Nel 3-5-2 teatino non ci saranno due pilastri difensivi come l’ex Di Filippo, reduce da due promozioni con Pineto e Campobasso, e Della Quercia, mentre rientrerà bomber Vuthaj, già castigatore della Samb nell’andata della stagione di Serie C 2019/20, poi interrotta per il Covid, pareggiando ad Imola proprio nei minuti di recupero il vantaggio di Rapisarda.

Anche in casa nostra però, oltre a quella del lungodegente Candellori, che però potrebbe riassaggiare il campo nell’ultima mesata di campionato, si registra la pesante assenza dell’onnipresente Gennari, appiedato per un turno di squalifica, che sarà rimpiazzato dal rientrante Zini. Un paio sono i nodi da sciogliere per Palladini, che confermerà il 4-2-3-1: Zoboletti, uscito malconcio dalla partitella del giovedì, se non dovesse farcela, sarà sostituito da Chiatante, e Sbaffo, allenatosi a parte nelle ultime due settimane, potrebbe partire dalla panchina, lasciando a Moretti il posto da titolare. Cercheranno Eusepi e compagni di cancellare l’unico zero rimasto nel girone, ovvero quello delle sconfitte in trasferta del Chieti, che detiene il miglior rendimento esterno, a fronte di qualche eccessivo intoppo casalingo. Una situazione simile capitò nella stagione di Serie C2 1990/91, quando alla quindicesima giornata la capolista allenata da un signore della panchina come Ezio Volpi, a cui è dedicata la curva teatina, e che annoverava in campo il sambenedettese Consorti, si presentò imbattuta al Riviera e in quella circostanza la Samb di Rumignani, seconda in classifica, soffrì ma prevalse grazie ad un fortunoso gol di Samaritani: a fine anno Chieti e Samb, con le tifoserie gemellate, sarebbero salite a braccetto in Serie C1. E dopo quel successo solo in due occasioni i rossoblù hanno fatto valere appieno il fattore campo: 3-0 nel 1993/94 e 3-2 dieci anni dopo nel 2003/2004, ultima vittoria nello scontro diretto al Riviera, sempre in Serie C1.

C’è, quindi, pure da rinverdire questo lontano successo risalente ad oltre 20 anni fa, sfruttando anche quella che sarà la notevole spinta di un “sambodromo”, che presenterà numeri (circa 10.000 spettatori) da due categorie superiori e che non registrava tanta affluenza dai quarti di finale dei play off di Serie C 2017/18 persi contro il Cosenza di Braglia, poi promosso. E per un pubblico che, per dirla alla Vasco, va al massimo, ci auguriamo che anche la squadra torni a carburare e a ruggire, dopo un recente cammino non proprio da capolista (7 punti nelle ultime 6 giornate), regalando una meritatissima gioia ad una tifoseria, che sta attirando sempre più estimatori in Italia e oltre.

Alessio Perotti

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