Samb: addio 2021, un anno che è stato una via crucis

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Cala il sipario sul 2021. Finalmente. Si conclude un anno che passerà alla storia come uno dei più negativi per la Samb, che pure nella sua storia recente è divenuta purtroppo avvezza a vicissitudini “particolari”. Tremendo, però, quanto è avvenuto in questo anno: il fallimento, le aste, la mancata ammissione in Serie C, bandi comunali e tentativi di iscrizione andati a vuoto, infinite questioni amministrative, una stentatissima iscrizione in Serie D e poi le mille difficoltà di calcio giocato che hanno portato alla situazione attuale, con la società che dopo l’ennesimo reset tecnico (sintomo di grandi errori anche a livello dirigenziale) si è affidata a Sante Alfonsi e Stefano Visi.

Una spirale negativa i cui eventi – riportati anche fin troppo sinteticamente – si sono susseguiti in soli dodici mesi. Incredibile, ma tremendamente vero per una piazza che, a due passi dal centenario, sembra vedersi ancora una volta voltare le spalle dal dio Eupalla. Proprio ad inizio 2021, infatti, erano venuti a galla i primi nodi (e che nodi…) della gestione Domenico Serafino, che poi hanno portato al fallimento estivo, alle aste fallimentari e alla mancata iscrizione (con responsabilità anche da parte della società di Roberto Renzi) tra i professionisti. A completare il puzzle un autunno tristissimo dal punto di vista sportivo, con i risultati che sono iniziati ad arrivare solo in seguito all’insediamento in panchina della coppia “autoctona” Alfonsi-Visi, che ha avuto il grande merito di riportare anche un po’ di tranquillità in un ambiente a dir poco depresso. Addio 2021. E vaffa.

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