Si è leccata per tutta la settimana le ferite di quel rocambolesco 88° minuto della sfida persa col Notaresco, quando in un soffio è precipitata dalle stelle di una possibile vittoria alle stalle di un reale tonfo, una Samb ora con cinque lunghezze di ritardo dalla capolista Campobasso.
Se dal vertice della classifica il numero uno molisano Matt Rizzetta predica di restare uniti e umili per centrare la seconda promozione consecutiva dopo la cancellazione dal professionismo di due anni fa, dalla posizione di inseguitore, per giunta ferito dalla debacle di domenica scorsa, ha invece inveito contro allenatore e calciatori il presidente Vittorio Massi, particolarmente amareggiato nel post-partita per una stagione che al momento appare compromessa dai troppi punti banalmente lasciati per strada da Sirri e compagni.
Gli strascichi dello sfogo del patron si sono protratti per tutta questa difficile settimana iniziata per la prima volta con un gruppetto di tifosi, che ha un po’ beccato i giocatori alla ripresa degli allenamenti al Samba Village. E dopo aver constatato l’effettiva condizione dei componenti della rosa a sua disposizione, al di là dei nomi più conosciuti o di chi aveva già allenato in passato, Alessandrini a questo punto dovrebbe avere le idee un tantino più chiare ed evitare di regalare la prima ora agli avversari come capitato sia a Termoli che al Riviera contro il Notaresco.
Sono abbastanza eloquenti le indicazioni pervenute negli ultimi giorni sull’imminente cambio di rotta sia in termini di modulo con un probabile ripristino del 4-3-3, adottato costantemente dal suo predecessore Lauro nel girone di ritorno, che nei calciatori che dovranno interpretarlo. E d’ora in poi questo campionato nelle sette partite che mancano sarà più affidato agli uomini in campo e in panchina che ai calciatori o schemi o alchimie tattiche, perché solo un gruppo composto da uomini veri potrà riuscire in quella che ormai è diventata una vera e propria impresa.
Solo gente che sente questa maglia come una seconda pelle e non come una semplice casacca, magari anche carina, da indossare sarà in grado di inanellare un filotto di successi tipo quello della formazione di Stefano Colantuono in Serie C2 nella stagione poi vinta ai play off nella storica cornice del Tardini di Parma (9 vittorie consecutive) o della squadra di Ottavio Palladini in Serie D esattamente 10 anni dopo nel campionato 2011/12, a cui però non bastarono 10 successi di fila nel mezzo della stagione per agganciare la capolista Teramo, che alla fine la spuntò per un solo punto. Questo ci insegna che se lo spogliatoio si compatta e ci crede, non è certo impossibile infilare una sequenza del genere, che potrebbe sovvertire le attuali gerarchie.
Bisognerà cominciare subito sull’insidioso terreno dell’ultima della classe, un Matese che però riesce a rendere al meglio in casa, dove nel girone di ritorno ha steso Fossombrone e soprattutto Vigor Senigallia, il cui rendimento in trasferta è secondo solo a quello della Samb. Curioso che domenica le prime due della classe affronteranno le ultime due, sperando che i risultati possano ricalcare quelli dell’andata quando il Campobasso fu bloccato sull’1-1 nel finale dal Vastogirardi mentre la Samb proprio contro il Matese (3-0) sfoderò una delle migliori performance stagionali.
Alessio Perotti
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