FALL: «MASSI È LA SOLUZIONE MIGLIORE»
«Non c’era modo di ascoltarmi. I ragazzi pensavano giustamente al discorso dei mancati pagamenti e non ad allenarsi con concentrazione e a fare bene. A loro dicevo di pensare a giocare ma non ce la facevano e quindi non me la sono sentita di andare avanti».
Sperava senza dubbio in un epilogo migliore Sante Alfonsi, che nel corso di un’intervista rilasciata al Corriere Adriatico ha parlato della sua stagione alla guida della Samb.
«Capivo le preoccupazioni dei giocatori ma ero del parere che bisognava comunque continuare a pensare ad allenarsi e a giocare, invece, si parlava di sciopero, comunicati e quindi mi sono trovato costretto a farmi da parte – le parole dell’allenatore, che nel girone di ritorno della stagione 2021/22 è riuscito a centrare la vittoria dei play off di Serie D –. I ragazzi non erano concentrati sul lavoro che dovevano fare e le mie parole cadevano nel vuoto. Credo che inizialmente anche Manoni abbia trovato delle difficoltà in tal senso, infatti, la squadra si è sbloccata dopo la partita col Porto d’Ascoli. I meriti vanno riconosciuti a Manoni e ai ragazzi ma la Samb che lotta per salvarsi in Serie D non può rendere soddisfatti. Rimpianti per le dimissioni? Lasciare la Samb non è mai semplice».
Grande, naturalmente, il rimpianto per non aver dato seguito al percorso di crescita intrapreso un anno fa.
«Dopo aver concluso positivamente il campionato dell’anno scorso, non si poteva dire di no alla panchina della Samb – ha detto Alfonsi al Corriere Adriatico –. Non volevo smantellare la base della squadra, invece, qualcosa è stato cambiato. Mi è dispiaciuto che Cozzella già alla seconda giornata, dopo il ko col Cynthialbalonga, avesse cominciato a mettere in discussione me e i ragazzi. Alla quinta giornata mi ha esonerato. Forse non c’era la fiducia già dall’inizio. Sono convinto che se si fosse lavorato in maniera tranquilla e seria si sarebbe potuto far bene».
