Samb-Chieti 2-0, IL COMMENTO: La vittoria di tutti

SAMB-CHIETI 2-0, MAXI GALLERIA FOTOTIFO
PALLADINI: «MAI VISTA TUTTA QUESTA
CRISI. QUESTO È UN GRANDE GRUPPO»
MASSI: «LA SQUADRA HA RIPAGATO I TIFOSI.
PALLADINI ANCHE L’ANNO PROSSIMO? DECIDE IL D.S.»

Quella che tutti volevano, quella che tutti sognavano, quella per cui qualcuno non ci ha dormito stanotte, quella che aspettavamo da un anno, da quando il Campobasso venne a festeggiare da noi nel contesto di un’altra straordinaria cornice di pubblico, quella che era stata scrupolosamente preparata, quella che era attesa da quel maledetto 91° di Ancona, quella che ti lancia verso la volata delle ultime 6 giornate: eccola arrivata la vittoria, che ha mandato in visibilio i 10.000 e passa del catino del Sambodromo. Dopo gli stenti delle ultime 6 giornate con i soli 7 punti incamerati ed una rigenerante sosta rieccola la vera capolista, che non concede nulla agli avversari, castigandoli al momento giusto.

Nelle sfide d’alta quota la Samb finora non ha mai tradito (due vittorie contro L’Aquila, una contro Teramo e Chieti, con cui aveva pareggiato all’andata), dimostrando di avere mentalità e qualità giuste per centrare l’obiettivo promozione. Non era certo semplice contro un Chieti della vecchia volpe di Amaolo, imbattuto in trasferta, che a San Benedetto non perdeva da più di 20 anni, e che al Riviera era seguito da oltre 1.300 supporters. Certo dietro mancavano due pilastri come l’ex Di Filippo, reduce dalle due promozioni con Pineto e Campobasso, e Della Quercia, ma anche la retroguardia rossoblù era priva dell’onnipresente Gennari e di Zoboletti. Ha vinto da squadra la Samb, che ha mantenuto il baricentro costantemente alto, i reparti corti, ha spinto a destra con Chiatante, facilitando anche il compito ad un Kerjota, finalmente tornato a brillare con un assist dopo una discesa a tutta velocità e il suo decimo gol stagionale, che ha chiuso i conti.

A differenza di quanto successo nella ripresa di Ancona, stavolta chi è subentrato si è calato subito nel clima partita (vedi in particolare D’Eramo), compattando ulteriormente un undici concentrato, senza sbavature, pronto a colpire e trascinato dall’incontenibile entusiasmo di un sambodromo ai massimi livelli. Per la prima volta in casa la Samb vince con un punteggio all’inglese (finora era capitato una sola volta, a Sora) e con questo successo eguaglia perfettamente il rendimento dell’andata, con i 22 punti raccolti in 11 partite. Mentre l’anno scorso dopo un’altra partita con un pubblico da record (oltre 8.000) contro il Campobasso, persa 1-0 con la conseguente fine di qualsiasi ambizione, Vittorio Massi era sceso in campo umilmente, scusandosi sotto la curva, stavolta la scena si è riproposta ma in termini opposti. Abbracciati individualmente i suoi calciatori, il presidente ha salutato e ringraziato tutti i settori locali, strapieni e ribollenti di una gioia incontenibile.

Sono arrivati in corteo i tifosi di casa nostra, riempiendo gli spalti già un’ora prima del match e poi scendendo letteralmente in “campo” ed emozionando gli stessi calciatori, come riconosciuto da Kerjota ed Eusepi in sala stampa. Il capitano poi una menzione se la merita tutta, perché pur in condizioni menomate è alla terza marcatura consecutiva (14 in totale) e sta duellando con Banegas e Casolla per lo scettro della classifica cannonieri. È stato vinto un crocevia di capitale importanza, ma non è ancora il momento di brindare definitivamente, perché c’è tuttora un Teramo, dove si dovrà andare fra 3 giornate, che non molla, vincendo a Civitanova. Ma intanto canta come d’altronde sempre hai fatto, anche nei momenti più bui, popolo rossoblù, perché questa giornata di festa te la sei proprio guadagnata, e preparati a tornare finalmente anche in trasferta, domenica a Senigallia, dove potrai nuovamente indossare la casacca numero 12 in un’altra tappa fondamentale di questa entusiasmante cavalcata.

Alessio Perotti

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