SAMB, PER RIPARTIRE PRIMA DI TUTTO LA CHIAREZZA
L’ennesima bocciatura, poi il nulla. La A.S. Sambenedettese, la società costituita soltanto due mesi fa da Roberto Renzi dopo la vittoria all’asta fallimentare dello scorso maggio, non ha più dato comunicazioni dopo la decisione del TAR del Lazio, che il 4 agosto ha rigettato il ricorso (l’ennesimo) con cui il club rossoblù sperava di poter restare aggrappato alla Serie C.
Invece, la richiesta di iscrizione per il prossimo campionato di terza serie è stata bocciata su tutto il fronte: prima da COVISOC e Consiglio Federale della FIGC, poi dal Collegio di Garanzia del CONI che non ha ribaltato la decisione della Federazione e, infine, dal Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio. Come noto, il nodo principale è costituito dall’errata modalità di pagamento proposta dalla Samb per i contributi previdenziali per il periodo settembre 2020-febbraio 2021.
Su questo, così come sulla decisione del TAR e su quali saranno (se ci saranno) i prossimi passi, la A.S. Sambenedettese non ha dato notizia. Neanche attraverso una delle note stampa che erano state diffuse nei giorni di ansiosa attesa che avevano preceduto i pronunciamenti di Collegio di Garanzia del CONI e TAR del Lazio. Un silenzio tombale quello di Roberto Renzi e dei suoi soci, ormai abbandonati completamente anche dalle istituzioni cittadine che da settimane si sono messe al lavoro per studiare la ripartenza della Samb dai Dilettanti con una nuova compagine societaria.