IL TAR ACCOGLIE IL RICORSO DI RENZI
Serviranno tanti soldi, a Roberto Renzi, per poter iscrivere la Samb in Serie D. Il dispositivo del TAR del Lazio, infatti, ha dato alla A.S. Sambenedettese la possibilità di presentare domanda di iscrizione, ma l’ultima parola per l’ammissione al campionato di quarta serie spetterà sempre al presidente della FIGC Gabriele Gravina, che si esprimerà anche sulla scorta delle valutazioni di un’apposita commissione (come avvenuto per la S.S.D. Sambenedettese 1923 di Antonella Pennacchi, la cui richiesta di iscrizione è stata respinta nei giorni scorsi).
QUANTE SPESE – Tra le pratiche che dovrà evadere l’A.S. Samb, però, ci sono diversi esborsi “pesanti”. Il primo è il contributo a fondo perduto di 350.000 euro, che dovrà essere presentato assieme alla tassa di iscrizione per la Serie D che ha un importo di 50.000 euro. Ma la valutazione della FIGC sarà anche sullo stato di salute, finanziario, della società, che quindi dovrà regolarizzare pendenze già note come quelle relative ai contributi previdenziali per il periodo settembre 2020-febbraio 2021 (quelli che portarono all’esclusione dalla Serie C). L’importo in questo caso è di circa 330.000 euro, anche se potrebbe essere accettato anche un accordo con l’Agenzia delle Entrate per la rateizzazione del saldo.
GLI STIPENDI – Ci sarebbero, poi, anche 145.000 euro di stipendi da riconoscere ai calciatori della società fallita dopo la gestione Serafino: la cifra è ricavata dal taglio di stipendi che alcuni atleti fecero su base personale per facilitare l’iscrizione in Serie C, che però alla fine non si è perfezionata. In questo caso, però, la scadenza sarebbe quella del 16 settembre. Entro il 13, invece, Renzi dovrà presentare tutte le documentazioni richieste dalla FIGC, tra queste un business plan per comprovare la bontà e la sostenibilità economica del suo progetto nel medio-lungo periodo. Poi sarà la Federazione ad esprimersi sulla richiesta di iscrizione. La strada per la Serie D, insomma, sembra ancora in salita.