«Ho sempre detto che io ho posto le fondamenta di questa società, ma so di aver bisogno di una determinata amministrazione. La Samb è una società pulita, tranquilla e limpida: abbiamo pagato e pagheremo tutto. Il mio desiderio è capitalizzare la Samb. Lo store è un esempio: per la città e per l’immagine della società è molto importante».
Così ha parlato nei giorni scorsi Vittorio Massi riguardo alla possibilità che in futuro possano arrivare nuovi soci nella Samb. Ipotesi, questa, che il presidente rossoblù ha sempre tenuto in considerazione, col desiderio di coinvolgere sempre di più l’imprenditoria locale (e non solo).
«Ci sono imprenditori locali che mi hanno proposto di darmi una mano, come Bartolomei, ma ce ne sono tanti altri – ha detto Massi nei giorni scorsi a Vera TV –. In diverse parti dell’Italia parlano di noi, tanti imprenditori guardano al nostro progetto. Ripeto, il mio obiettivo è capitalizzare la Samb, senza andare a massacrare la contabilità della società: non vogliamo fare debiti. Bisogna battere il territorio, perché ci sono imprenditori che vogliono mettersi in gioco per amore di questa società».
«Rapullino? Ho sentito dai giornalisti che non vorrebbe fare più la sponsorizzazione e, se fosse vero, questo mi dispiacerebbe. In ogni caso, dovrò sentirlo. Tra noi non ci sono mai stati attriti e forse qualcuno ha voluto metterci l’uno contro l’altro. Crowdfunding? Ci stiamo ragionando, ma non nella maniera adottata a L’Aquila. Mi confronto con grandi professionisti, ma questo discorso può andare in porto solamente se c’è di mezzo la concessione del Riviera delle Palme: una statua che, al momento, resta lì, ferma, parcheggiata senza avere una vitalità costante. Questo è un grande peccato: il Riviera deve essere per i sambenedettesi, per la Samb e per San Benedetto. Tenere tutto immobile non va bene».
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