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Samb, Massi: «Fusione strada impossibile da percorrere»

SAMB, LA SQUADRA VA AVANTI: ALLENAMENTI REGOLARI E SABATO SI GIOCHERA’ COL TOLENTINO

«In merito ad una eventuale fusione della Samb col Porto d’Ascoli mi sento di affermare che si tratta di un qualcosa di impossibile. Significherebbe sbeffeggiare la storia della Samb e risulterebbe ridicolo. Noi siamo sempre a disposizione per dare il titolo, ma mantenendo viva la realtà del Porto d’Ascoli». Queste le parole del Presidente Vittorio Massi. Il patron del Porto d’Ascoli, ospite della trasmissione “Cuore di Calcio” andata in onda domenica scorsa su Vera Tv, è tornato a parlare di un suo possibile coinvolgimento all’interno di un’ipotetica futura Samb.

Siamo convinti che il Porto d’Ascoli più di questo non possa fare, ma stiamo comunque parlando di una grande squadra che non può rimproverarsi nulla, perché sta facendo grandi cose mettendoci molta passione – afferma Vittorio Massi -. Luigi Rapullino? Ribadisco che non ci conosciamo e che non ci siamo mai incontrati. L’area Brancadoro la volevano tutti e quando è stata acquistata da Rapullino in molti si sono mangiati i gomiti. In ogni caso, ben venga un grande imprenditore a San Benedetto. Con lui questa città può crescere; sta dando una grande mano alla Samb grazie all’aiuto economico dato al settore giovanile.

Massi insieme a Rapullino? Io sono nato a San Benedetto e ho visto che fare il presidente della Samb mette paura. Tuttavia, siamo convinti di essere una società ben organizzata e consapevole che c’è bisogno di programmare. Il Porto d’Ascoli c’è e se dovessero arrivare i soldi meglio ancora. In ogni caso, a prescindere da un eventuale percorso condiviso con Rapullino o con qualsiasi altro imprenditore, c’è bisogno della partecipazione di questa amministrazione. Quando sei la Samb e al suo interno c’è gente di San Benedetto è più facile ottenere una sponsorizzazione. Tuttavia, non accetterei mai un ruolo di minoranza perché, in quel caso, resterei al Porto d’Ascoli.

Prendere in mano la Samb da sambenedettese sarebbe un qualcosa di straordinario. A me piace questo sport, ho il giusto pizzico di follia, la mia esperienza in questo campo è cresciuta e ho al mio fianco persone competenti e capaci di offrire un loro supporto economico. Dobbiamo creare la voglia di rinascita e di crescita per questa città. Se la Samb dovesse fallire tornerebbe nelle mani del sindaco, ma questo causerebbe una discesa in prima categoria a causa dell’impossibilità di un ripescaggio. Per quanto riguarda il possibile sciopero dei giocatori della Samb, credo che continueranno a dimostrare la loro professionalità come fatto nell’ultima sfida sul campo del Pineto».

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