SAMB, GIOVEDÌ L’UDIENZA CHE PUÒ PORTARE AL FALLIMENTO
«Mi sono mosso perché la Samb è dei sambenedettesi ma io sono attaccato al territorio e alla città. D’altronde, tra i fondatori dell’attuale società, c’è ancora il mio nome». Le parole sono di Gianni Moneti, che guarda sempre con interesse alla Samb. Soprattutto se dovesse concretizzarsi nelle prossime ore il fallimento del club presieduto da Domenico Serafino. «Mi sono fatto delle idee e mi sto preparando ad intervenire nel caso sia necessario – ha detto Moneti, intervistato dal Resto del Carlino -. Sto cercando di avvicinare alla causa un pool di amici e cercheremo di essere veloci e partecipare. Per me è sempre meglio creare un gruppo, perché una persona sola si stanca o si stufa». Un gruppo, quello che ha in mente Moneti, più che aperto all’ingresso di forze sambenedettesi: «Mi piacerebbe ci fossero anche persone di San Benedetto, perché sono del territorio e lo vivono. Anche in piccole partecipazioni andrebbe bene».