Samb, tre mesi a tutta: dal cambio nome al primo posto e ai progetti di Massi

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Sotto l’ombrellone, con la pressione causata non dal caldo ma dall’ennesima estate tribolata per i colori rossoblù. Era il 10 agosto: a San Benedetto del Tronto il nuovo corso rappresentato da Vittorio Massi era già iniziato da qualche settimana, col cambio di denominazione del Porto d’Ascoli in San Benedetto Calcio. In molti avevano già capito che quella rappresentata dall’imprenditore locale era la strada da seguire per riportare in alto i colori rossoblù e ricreare entusiasmo nell’anno del Centenario, ma le difficoltà – anche per gli stessi protagonisti – non erano poche.

A distanza di tre mesi, l’unica cosa che non sembra cambiata è il clima, in un caldo autunno che però – sportivamente parlando – fa finalmente splendere il sole sul calcio sambenedettese. Il primo posto in classifica, presenze allo stadio sempre attorno alle 6.000 unità e un progetto che sembra guardare lontano. Un punto di svolta, però, è arrivato proprio il 10 agosto: in quel giovedì pomeriggio arrivò, all’indirizzo di Vittorio Massi, il documento firmato dal presidente della FIGC Gabriele Gravina con cui si avallava la richiesta di cambio denominazione in U.S. Sambenedettese (qui sotto il documento).

Un passaggio fondamentale per la società rossoblù, che da quel momento ha potuto coinvolgere in maniera ancora più massiccia l’imprenditoria locale, che col passare del tempo ha risposto con un parco sponsorizzazioni mai visto prima (più di 100), e la tifoseria, che ha risposto con una campagna abbonamenti da record (3.758) e con presenze incredibili allo stadio.

Ottimi risultati, questi, ottenuti fuori dal campo di gioco, ma anche sotto l’aspetto prettamente sportivo la U.S. Sambenedettese ha vissuto tre mesi più che positivi: dopo le prime dieci giornate è capolista del girone F di Serie D ed è l’unica squadra imbattuta. Merito del lavoro di mister Maurizio Lauro e di un gruppo che, comunque, ha ancora mostrato margini di miglioramento.

A tenere alto l’entusiasmo, però, non ci sono soltanto le vittorie di Sirri e compagni, ma anche le idee e le progettualità della società di Vittorio Massi. I discorsi intavolati col Comune per la gestione degli impianti ne sono la prova, anche se per esempio sulla gestione del Riviera delle Palme le idee sono differenti tra la società e un ente pubblico che probabilmente potrebbe/dovrebbe fare qualcosa in più per dare alla Samb un credito che si sta meritando dentro e fuori dal campo di gioco.

Daniele Bollettini

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