SAMB-TRIESTINA 1-0, LA CRONACA
MONTERO: «ORGOGLIOSO DEI RAGAZZI»
Se ne sta parlando tanto di quel campionato di Serie C1 girone A 2005/06, uno dei più travagliati ed epici nello stesso tempo della storia del club, ed allora riviviamo quello che successe e come alla fine si arrivò a concretizzare un vero e proprio miracolo sportivo. Dopo il passaggio di consegne da Mastellarini a Soldini, materializzatosi a fine 2005, con le solite solenni promesse di grandezza, ovviamente disattese, la situazione precipitò dopo soli 3 mesi, quando il bluff fu denunciato da mister Chimenti e dallo staff tecnico. A marzo venne alla luce che Soldini, nel frattempo probabilmente mollato dal suo pseudo-finanziatore, non aveva di fatto mai pagato nulla, tanto meno gli stipendi dei calciatori e da lì iniziò un susseguirsi di eventi, sotto molti aspetti simili a quelli correnti. Nello stesso mese venne depositata la messa in mora da parte dei giocatori, che guarda caso scadeva come quella attuale il 12 aprile. Ovviamente neanche uno spicciolo giunse nelle loro tasche, ma i calciatori, nel frattempo in autogestione coadiuvati dagli allenatori delle giovanili Voltattorni e Zaini, decisero di continuare a giocare, grazie al sostegno ricevuto dalla città intera, e si tolsero anche grandi soddisfazioni come il successo per 2-1 sul Genoa in lotta per la promozione (doppietta di Faieta). Ad aprile vennero anche depositate le prime istanze di fallimento presso il Tribunale di Ascoli, dove l’8 maggio 2006 la Samb venne dichiarata fallita: la massa debitoria totale era tra 2 e 3 milioni di euro, poi nel 2013 Soldini sarebbe stato condannato per bancarotta fraudolenta a 2 anni di reclusione in qualità di amministratore. A quel punto il giudice Calvaresi nominò Franco Zazzetta come curatore fallimentare (tra il 2013 e 2014 avrebbe ricoperto lo stesso ruolo nell’identica procedura seguita dall’Ascoli), che divenne una sorta di presidente, supportato dai sambenedettesi, che si adoperarono per il vitto e alloggio della squadra, nonché per il pagamento di bollette e trasferte. Nel corso del suo mese di reggenza Zazzetta si dimostrò sempre cautamente fiducioso nell’operazione di salvataggio del titolo sportivo e della categoria e in questo fu eroicamente sostenuto da una compagine, che riuscì, nonostante tutte le traversie passate in campo e fuori (compresa la penalizzazione di 6 punti), a conquistare la salvezza ai play out contro il Lumezzane ribaltando al Riviera il 3-1 subito all’andata con un perentorio 4-0 il 28 maggio. Fu quindi bandita l’asta fallimentare nella prima settimana di giugno, che alla seconda battuta (7 giugno) fu vinta dalla famiglia Tormenti con circa 600mila euro. Gli stessi nuovi proprietari riuscirono poi a perfezionare l’iscrizione in C1 entro il termine del 27 giugno, ora invece anticipato al 20. Ecco, quindi, le tappe percorse 15 anni fa e che potrebbero essere nuovamente seguite stavolta per centrare un nuovo miracolo da tramandare ai posteri.
Alessio Perotti