SAMB-RICCIONE 2-1, LA CRONACA:
DECIDONO TOMASSINI E MARTINIELLO
MISTER LAURO: «GRANDE PARTITA,
QUESTA SQUADRA HA UN’IDENTITÀ»
È stata una settimana contrassegnata da striscianti polemiche e da qualche preoccupazione generata dagli ultimi due deludenti pareggi casalinghi quella che ha preceduto il secondo turno consecutivo nel solito gremito e colorito Riviera per la Samb. Il preludio era stato poi rappresentato dall’eliminazione in Coppa Italia di Serie D, per la verità non proprio dolorosa, subita ai rigori al Mancini di Fano, dove nuovamente protagonista avverso è stato il numero uno amaranto Viscovo. E difficoltà e problematiche appena emerse sono nuovamente venute a galla nella pur vittoriosa sfida contro il buon United Riccione di Riolfo (identico risultato dell’ultimo precedente al Riviera nel 2011/12 sempre in Serie D).
Eppure, per la prima volta è scesa in campo sin dall’inizio proprio la formazione tipo partorita per puntare alla promozione e scelta da Lauro per garantire maggiore equilibrio dopo le perplessità da lui stesso espresse nel post-Fossombrone. Ma probabilmente proprio l’eccessiva veemenza delle sue dichiarazioni post-partita e qualche timore di troppo paventato nel pregara hanno dato luce nella prima frazione alla peggiore versione della Samb casalinga, sottolineata dai primi giusti fischi piovuti dagli spalti: una formazione complessivamente bloccata, impacciata e con pochissime idee per metà incontro, almeno un tantino più determinata ed impavida nella ripresa.
Il passaggio dal 4-2-4 al 4-3-3, anche se appunto questo è stato il modulo, con cui la squadra è stata concepita ed è stata schierata per quasi l’intero precampionato, evidentemente non è proprio semplice da digerire, ma al di là di ciò soprattutto davanti al proprio pubblico non devono assolutamente mai latitare motivazioni ed ardore agnostico. In questo contesto ci sono state poi prestazioni dei singoli piuttosto allarmanti: l’ennesimo evidente errore di Coco, ancora una volta a ridosso dell’intervallo, la prestazione di Alessandro, che sta diventando una sorta di zavorra anziché un valore aggiunto, la scarsa vena di un Paolini, che però dalla sua ha l’alibi del primo match da titolare.
Al di là del solito Tomassini (gol e palo), che toglie le castagne dal fuoco, poi la trama proposta da Sirri e compagni è a dir poco farraginosa e scarsamente incisiva, con responsabilità evidenti a questo punto di mister Lauro, che almeno per ora non ha conferito ai suoi una chiara identità da collettivo. Si va avanti quindi per episodi, come la scelta azzeccata dallo stesso trainer rossoblù con il doppio cambio, che ha dato il là al raddoppio, congeniato immediatamente dai neoentrati Battista e Martiniello. Poi però perché non spezzare il finale thrilling con almeno un cambio in fase di recupero? Insomma, tre punti dovevano essere e sono stati, con il ritorno in testa in coabitazione con Chieti e Fossombrone, ma con davvero poche luci e tante ombre, che bisognerà cercare di dissipare alla svelta già nell’anticipo di Monterotondo.
Alessio Perotti
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