Approssimandoci al periodo natalizio (dove ahinoi siamo soliti di recente assistere più alla frenesia e al consumismo), nella nostra Sammenedètte, nascente borgo marinaro via via sviluppatosi espandendo il proprio raggio d’azione demografico, si trascorrere il Natale come un tempo di condivisione fraterna ed unione familiare. A partire da “lu magnà” oggi giorno sfarzoso anch’esso e variegato, ma sempre ferma restando la “devuziò” per la tradizione, testimoniata ad esempio da “lu baccalà” e “meccò de fuje refàtte”. Ma la festività poteva essere anche un’occasione per sminuire chi, per esempio “ssà revestète a feste pe Natà”, con il volgo vero e genuino che denigrava l’altezzosità dei ceti abbienti. Infine l’immancabile rintocco de le “Campane de Natà” che invece nel quotidiano a stento siamo soliti avvertire, in un mondo segnato da un trambusto e un frastuono a volte superfluo.
si ringrazia Francesco Casagrande
Fonte foto: https://www.habitualtourist.com/san_benedetto_martire(san_benedetto_alta)