Sammenedètte | Oltre la “lenguètte”: ritratto delle retare

Scorgendo ed approfondendo nella storia della nostra amata cittadina rivierasca viene posta, all’attenzione di coloro che hanno interesse a sviscerare ed enucleare le figure sociali, la donna emblema dell’attività collaterale che avveniva sulla terraferma: la retara. Ella era molto dedita e stimata da tutta la comunità dato che si occupava di “remmacchià la rete”: rammendare falle createsi nell’intenso e concitato lavoro in mare. Si attorniava di altre donne per intere mattinate e meriggi da dedicare meticolosamente a questo impiego certosino. Gli utensili adiperati con cura e maestria li possiamo annoverare in una oggettistica polivalente; la lenguètte era lo strumento che serviva per tessere la nuova copertura del rattoppo da correlare al murello forma da cui poter ricavare una spanna in gergo, unità di misura con cui si valuta in corso d’opera l’effettiva ultimazione della rete. Si mostrava con fierezza ed orgoglio per il bagaglio di sapienza acquisito e per l’autentica manualità: indossava come d’uopo al collo la ‘mbrèze de curaje collana di madre perla che connotata il lignaggio familiare a cui si apparteneva. Era solita intonate laude canore che inondavano le vie di un clima festante.

a cura di Francesco Casagrande

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