Ci apprestiamo a trascorrere le festività natalizie con fede e solidarietà comunitaria, per quanto le attuali restrizioni dovute all’andamento pandemico limitino i contatti sociali ed umani. San Benedetto, nella sua vocazione marinara, ha sempre voluto dato grande risalto alla valenza simbolica e rituale del Natale. A partire dagli addobbi, sino a giungere agli irrinunciabili ricettacoli culinari: si annoverano fra le pietanze di estrazione popolare i cosiddetti “vrecculètte a lesse e mmeccò d’ummède” per quanto concerne i cotorni di piatti emblematici come “lu temballètte”, un timballo sostanzioso, e l’immancabile “frestinghe”, dolciume per eccellenza nelle case marchigiane di allora e dei tempi odierni. Inoltre la religiosa attesa conduceva i componenti del nucleo familiare ad una riflessiva ed intensa coralità che avveniva nei dintorni de “lu fecò”, dove era posizionata la “ròle”, ossia il focolaio domestico a cui era assegnato il compito di narrare vicende peculiari del tessuto cittadino ed infondere ai piccoli un messaggio di cristianità devota e consueta.
si ringrazia Francesco Casagrande
Fonte foto: www.sanbenedettodeltronto.italiani.it