Il capitano del Santarcangelo, Daniele Dalla Bona, ritrovatosi suo malgrado salvo poi penalizzato e costretto a giocarsi la salvezza contro il Vicenza, sbotta ed affida ad una missiva pubblica il malumore, suo, e di tutto l’ambiente clementino. Questo il testo integrale firmato dal centrocampista:
“Parliamo di fatti, facciamolo prima della fine, che altrimenti poi sembrano alibi o futili scuse. Il Santarcangelo ha commesso un errore gestionale, ha tardato, per un’incomprensione sulle scadenze, il pagamento di una parte di contributi relativi a febbraio, una cifra risibile, depositata non appena accortosi dell’errore. Risultato: prima assolto e poi condannato a due punti di penalità in classifica. A CAMPIONATO TERMINATO, a salvezza raggiunta. Conseguenza? Playout. ‘Chi sbaglia paga’ ci hanno detto gli avvocati, i burocrati. Queste regole sono state introdotte per evitare ‘i banchetti’ dei soliti squali che entrano nel mondo del calcio senza risorse da investire e che anzi gonfiano conti e speculano, facendo il male del nostro amato sport. Bene. Il Vicenza quest’anno ha pagato i soli stipendi di luglio e agosto, da gennaio è in amministrazione controllata poiché dichiarato fallito, con un debito sportivo enorme. Ha violato una miriade di scadenze, ha mantenuto una rosa che NON avrebbe mai potuto permettersi, e in totale ha subito una penalizzazione complessiva pari alla nostra. Stando alle regole, cosi tanto restrittive adottate ai nostri danni, la penalità da infliggere avrebbe retrocesso direttamente il Vicenza. E invece, per ragioni nebbiose, nulla di tutto questo è accaduto. Vi pare equo tutto questo? Il Santarcangelo avrebbe goduto di tutta questa “protezione” a ruoli invertiti? Nessuno di quelli che conta risponderà a queste domande. Saranno ignorate. Farei i nomi di tutti se sapessi a chi rivolgermi. Gabriele Gravina ha manifestato perplessità sull’accaduto, magra consolazione, molto simile a una pacca sulla spalla per curare l’influenza. Il Santarcangelo merita rispetto, merita giustizia, una giustizia vera, non quella giocata nei tribunali che sputano sentenze disomogenee e lontane dal sudore di quel rettangolo verde sul quale la salvezza è stata raggiunta. Parlo prima dell’ultima partita per chiarire a tutti qual è la situazione grottesca che stiamo subendo, convinto che, nonostante tutto ci salveremo, giocando fino alla fine tutte le nostre carte per raggiungere per la seconda volta in stagione l’obiettivo salvezza. Vorrei fosse chiaro che queste considerazioni vanno oltre al discorso “salvezza o retrocessione”. Serve una riflessione vera, che entri nello specifico della materia, per evitare che questo pasticcio si verifichi ancora in futuro. Perché sarebbe delittuoso, e a morirne sarebbe ancora una volta il calcio giocato. In conclusione mi preme una precisazione importante: il Vicenza è un club storico, meraviglioso. A tifosi e giocatori, vittime a loro volta della stagione turbolenta che sta per concludersi, va tutto il mio sostegno morale. Il mio raffronto non vuole essere in nessun modo offensivo verso tifosi e colleghi del Lane, anzi – comunque vada la partita di domani – auguro a tutti di trovare un futuro stabile e roseo. Con rispetto, Daniele