FEDELI: «HO PENSATO ALLE DIMISSIONI»
È il termine informatico per indicare lo spegnimento di un dispositivo, generalmente il pc, ed è assurto agli onori delle cronache con il provvedimento, ultimamente revocato, con cui il presidente statunitense Trump aveva bloccato l’amministrazione pubblica. Ebbene oggi, alla seconda sconfitta consecutiva, avvenuta per la prima volta in questo soffertissimo campionato, la Samb si è spenta, o meglio mister Roselli (oggi squalificato, in panchina c’era il vice Quondamatteo) l’ha spenta. Già in questo girone di ritorno alcuni cambi dell’allenatore, che aveva risollevato le sorti rossoblù e che da noi stessi aveva ricevuto più di un elogio, erano stati discutibili (anche nella stessa partita ribaltata contro il Teramo), ma oggi davvero è andato oltre l’immaginabile.
Con una squadra, che si stava esprimendo bene contro un rinunciatario Ravenna, ha di fatto azzerato la pericolosità offensiva con un doppio cambio senza senso (Ilari-Russotto al posto di Calderini-Di Massimo) dopo un’ora di discreto gioco, rivitalizzando di fatto gli ospiti. Certo la formazione di Foschi, che ha bissato l’en-plein dell’andata contro Fermana e Samb, non avrebbe meritato l’intera posta in palio, visto il mezzo tiro in porta effettuato, ma quella doppia sostituzione ha fatto svoltare l’inerzia del match a favore dei romagnoli. A tal punto che è mancata pure la consueta reazione allo svantaggio, a parte una caotica mischia nelle battute finali, e Rapisarda e compagni si sono troppo arrendevolmente consegnati ai giallorossi. I numeri fino a una settimana fa pro-Samb ora le si stanno rivoltando contro. Detto della prima volta della doppia sconfitta e della mancata rimonta, i rossoblù sono andati in bianco dopo sei turni sempre in gol, mentre d’altro canto hanno sempre subito almeno una rete nel girone di ritorno. E un ulteriore, ancor più pericoloso, shutdown è quello ventilato da patron Fedeli, che sta seriamente pensando di abbandonare baracca e burattini. Per evitare di fare la fine di Pro Piacenza o Matera occorre subito una pronta reazione a questa minaccia da parte dell’ambiente sportivo e dell’amministrazione comunale (in primis del sindaco Piunti). Insomma, abbandonati definitivamente ipotetici sogni di gloria, ora ci sarà da lottare duramente per salvarsi sul campo e fuori dal campo, a partire dall’imminente trasferta infrasettimanale di Imola.
Alessio Perotti