Lo si è visto indossare la numero 9 e segnare con quella addosso nel ruolo di centravanti. Ma Francesco Stanco, con la Samb, non ha svolto una sola mansione. Spesso il suo impegno esula da quello di boa avanzata con lunghe sgroppate in fase di ripiego tanto da arrivare anche vicino ai compagni della retroguardia. Si definisce abnegazione, il lottare per la squadra mettendosi a disposizione del gruppo nel momento del bisogno. Ultimamente, tuttavia, Stanco ha ritrovato anche un certo feeling col gol aiutato pure dai compagni di reparto:
«Russotto è certamente un giocatore importante per la categoria e lo ha sempre dimostrato girando in piazze importanti, anzi, forse aveva le potenzialità per fare molto di più in carriera. Mi trovo bene con lui in campo come mi trovo bene con Calderini tanto quanto Di Massimo. Penso che a questo punto sia importante che tutti si mettano a disposizione della squadra. Andrea (Russotto, ndr) è un giocatore fondamentale perché abile a saltare l’uomo e mettere dentro l’ultimo passaggio, speriamo che possa fare sempre meglio. Ho sempre giocato molto per la squadra, mi è sempre piaciuto sacrificarmi molto per la squadra ma se potessi tornare indietro avrei voluto essere un po’ più egoista perché alla fine, per un attaccante, contano i numeri. Penso che una delle cose migliori che si siano viste in questo finale di stagione è che noi attaccanti siamo riusciti ad arrivare più alla conclusione. Per me i gol sono tutti belli, anche quelli a un centimetro dalla porta ma credo che quello contro l’Imolese, proprio per come è partita l’azione e per come si è sviluppata sia il migliore».