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Stanco uomo squadra, Russotto e Calderini le delusioni: LE PAGELLE DI FINE ANNO


PORTIERI

SALA                                  6

Un inizio di stagione costernato da errori più o meno gravi costa alla Samb qualche punto in classifica e a lui il posto da titolare. Si dimostra all’altezza della situazione, però, quando viene richiamato in causa mesi dopo. Sufficienza comunque risicata considerato che, nei piani della società, avrebbe dovuto essere titolare sempre e con merito.

PEGORIN                          6,5

Inizia come riserva ma per buona parte della stagione, che coincide col miglior rendimento di squadra, si impone titolare. Torna in panchina dopo qualche prova insufficiente, poi viene accantonato col ritorno di Magi. Merita un encomio, però, per la professionalità e la capacità di farsi trovare pronto all’occorrenza.

RINALDI                            S.V.

Fa vedere buone cose in precampionato, ma non viene mai impiegato quando ci sono punti in palio. Ingiudicabile.

DIFENSORI

BIONDI                             7

Dopo gli anni di Serie D a Rieti torna a calcare palcoscenici professionistici e lo fa con grande personalità, collezionando quasi trenta presenze tra campionato e playoff. Arcigno nei contrasti e sicuro nella marcatura, può essere un elemento su cui puntare per il futuro. Difensore vecchio stampo.

MICELI                              7

Dopo un inizio di stagione da incubo ritrova sicurezza col 3-5-2 di Roselli, che lo esalta come leader di una difesa che per molto è tra le migliori del campionato. Il gol-vittoria in sforbiciata contro il Teramo è il punto più alto di un’annata che, nonostante l’inizio ad handicap, è più che positiva.

DI PASQUALE                  6,5

Quando, nel migliore momento per la squadra, si sta imponendo tra i titolari (sette partite di fila) a Verona arriva la rottura del legamento crociato. La sua stagione finisce lì, ma la società gli mostra comunque fiducia prolungandogli il contratto fino al giugno 2021. In bocca al lupo!


ZAFFAGNINI                    6,5

Nei primi mesi sembra un lontano parente di quello che era stato un perno dell’impenetrabile difesa dell’Albinoleffe degli ultimi anni. Col passaggio alla difesa a tre e la grande attenzione alla fase di non possesso di Roselli, però, si esprime su ottimi standard. Un brutto infortunio al ginocchio gli fa chiudere con largo anticipo.

CELJAK                              6,5

Arriva a novembre quando la squadra si sta rialzando dai bassifondi della classifica e ha il grande merito di farsi trovare subito in perfetta condizione atletica, pur essendo svincolato. Di lì in poi salta solo una partita per infortunio e una per squalifica. Impiegato come centrale o esterno di centrocampo svolge sempre un buon lavoro. Utilissimo.

FISSORE                            7

Altro rinforzo che si fa apprezzare, come Celjak, per un elevato utilizzo ed un’alta capacità di adattarsi alle esigenze di squadra. Anzi, lui che nasce come centrale si trova quasi a rendere meglio come esterno sinistro, segnando due gol e non facendo pesare la lunga assenza di Cecchini.

CENTROCAMPISTI

RAPISARDA                      6,5

Terza stagione con la Samb e prima da capitano per Ciccio, anima pulsante della squadra. Non ripete però la performance “monstre” dello scorso campionato, che ripropone solo a sprazzi quando si torna al 3-5-2. Tre reti realizzate (memorabile la doppietta di Verona) e un indiscutibile attaccamento alla maglia lo proiettano comunque tra i protagonisti.

GELONESE                       6

Un precampionato incoraggiante con due reti in Coppa Italia (contro Sanremese e Spezia) non trova conferma lungo un’altalenante annata. È bravo il “Capitan Futuro” rossoblù (come lo aveva ribattezzato Andrea Fedeli) a calarsi in più ruoli, compreso quello di centrale difensivo, ma a volte in mezzo al campo perde la bussola.


BOVE                                5

Costruire il centrocampo intorno a lui, visto peraltro come perno della mediana, è una delle scelte sbagliate dell’estate 2018. In quella posizione mostra subito grandi difficoltà e un infortunio lo taglia fuori per diversi mesi, facendolo scivolare molto indietro sulle gerarchie di Roselli prima e Magi poi. Un anno buttato.

SIGNORI                           6

Giunto con tante, troppe aspettative da una lunga militanza cadetta, ha pagato una condizione insufficiente con uno “stint” iniziale in affanno. Pian piano riesce a far sentire il suo peso in mediana e a contribuire alla palingenesi rossoblù, anche se nel girone di ritorno per via di qualche acciacco finisce spesso ai margini, salvo ritrovare spazio nel finale.

ILARI                                 7,5

Rappresenta al meglio la Samb che si è destreggiata, non senza difficoltà, nelle mille insidie di questa stagione. Tra il centrocampo e l’attacco ricopre ogni ruolo, lavorando bene per la squadra e arrivando ad imporsi come secondo miglior marcatore con 6 gol. Eclettico.

ROCCHI                          7

Della corposa nidiata di giovani di belle speranze è l’unico ad emergere, facendolo soprattutto nel momento più delicato della stagione quando tra infortuni e risultati negativi la Samb si barcamena nella bassa classifica. In mezzo al campo mostra qualità, corsa ma e grande personalità. Futuro assicurato.


CECCHINI                         6

Sulla fascia sinistra mostra buona intraprendenza, in particolare da esterno di centrocampo, fornendo diversi assist e dando qualità alla manovra. Un infortunio al ginocchio, però, lo tiene ai box per quasi tre mesi. Sfortunato.

CACCETTA                        5,5

Il suo apporto è fondamentale nel corso dell’invernata vissuta in perenne emergenza per via degli infortuni ma da febbraio in poi colleziona poche presenze da titolare. La sua esperienza è utile alla causa anche se per via di una tenuta atletica non sempre ineccepibile non garantisce il salto di qualità in mezzo.

D’IGNAZIO                       5,5

Dopo aver iniziato la stagione in Serie D col Bari (non da protagonista) arriva nella Riviera delle Palme, dove però colleziona soltanto spezzoni di gara e diversi acciacchi per via di una condizione non ottimale.

GEMIGNANI                    5,5

Lascia un po’ a desiderare in quanto a tecnica ma bilancia con tanta corsa. Alterna prestazioni in chiaroscuro, poi a metà stagione se ne va all’Alessandria nell’operazione che porta a San Benedetto Fissore, molto più duttile e determinante rispetto all’ex Empoli.

DEMOFONTI                   5

Tre anni alla Samb per farsi vedere nelle amichevoli estive e nulla più. Lascia a stagione in corso senza staccarsi di dosso l’etichetta di oggetto misterioso.

ISLAMAJ                           5

Inadatto, fa vedere qualche giocata evanescente nei pochi spezzoni di gara che gli vengono concessi tra il precampionato e le sciagurate prime giornate.

PANAIOLI                         S.V.

Un brutto problema fisico lo costringe ai box per tutta la prima parte di stagione, ma anche in seguito non riesce a ritagliarsi un minimo spazio in rosa.


BRUNETTI                        S.V.

Vedi Panaioli: al netto degli infortuni la prima stagione da professionista per l’ex capitano dell’Udinese Primavera è da comprimario.

ATTACCANTI

STANCO                           8,5

Professionista esemplare, risponde alle ingiustificate polemiche dell’estate (e alla sciagurata esclusione di Gorgonzola) con un atteggiamento ineccepibile dentro e fuori dal campo. Unico centravanti in rosa, segna e porta la croce abbassandosi spesso per costruire l’azione e non perdendo la lucidità per concluderla, risultando tra i migliori marcatori del girone senza calciare neanche un rigore. Uomo squadra e soprattutto uomo vero.

RUSSOTTO                       5,5

“What if” dei Coldplay potrebbe essere la colonna sonora di una stagione che per lui, tra un malanno virale e un utilizzo discontinuo sotto la gestione Roselli, inizia solo ad aprile. Negli ultimi impegni illumina il cielo rossoblù con giocate da altri palcoscenici, che però sarebbero servite per tutto l’anno. Rimpianto.

CALDERINI                       5,5

Altro grande nome che stecca, anche se con un percorso inverso rispetto a Russotto. L’ex Foggia e Viterbese è protagonista nella prima parte di campionato, in cui si fa apprezzare più per il coinvolgimento nella manovra che per l’apporto in zona gol (sui 5 totali 4 sono rigori). In primavera, però, appassisce e viene progressivamente accantonato.

DI MASSIMO                   7

Stessi gol dell’anno scorso (tre) e minor minutaggio dei suoi tre campionati in rossoblù, eppure come voto merita quello che riporta sulla maglia. Giusta mentalità, più partecipazione alla manovra e finale in crescendo sono gli aspetti positivi di una stagione in cui l’unica pecca è stata la mancanza di continuità nel rendimento. Comunque bravo.


DE PAOLI                          6

Paga lo scotto della prima esperienza tra i grandi, anche se forse avrebbe meritato un minutaggio maggiore visto che nelle poche occasioni in cui viene chiamato in causa fa il suo (vedi gol in casa del Renate che vale un pesante pareggio).

MINNOZZI                       5,5

Un salto grande quello dall’Eccellenza alla Serie C, troppo grande per l’ex bomber del Porto d’Ascoli che a stagione in corso torna a militare nel campionato regionale (poi vinto) col Tolentino dell’ex Mosconi.

KERNEZO                         S.V.

Altro giovane oggetto misterioso che lascia San Benedetto senza lasciare traccia.

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