Incassare tre reti in otto partite, ma tutte concentrate in solo 90 minuti. Il Sudtirol può andare in giro per le scuole calcio ad insegnare il significato del termine tanto in voga nell’epoca social del calcio “Clean Sheet“.
La squadra di mister Zanetti, che lo scorso anno ha toccato con mano il sogno serie B fermandosi alle semifinali playoff battuto dalla mano del Cosenza (che, suo malgrado, la Samb conosce bene). L’intenzione del club altoatesino è lampante già da qualche tempo: ambire alle più alte posizioni di classifica investendo sulle proprie risorse, sul proprio territorio e cercando di fidelizzare quanti più tifosi possibile.
Concetto astruso per quanto riguarda piazze come quella di San Benedetto, ma contestualizzata nella realtà bolzanina, dove in realtà l’hockey su ghiaccio è lo sport di punta, assume contorni quasi di un calcio romantico che, specie in questo particolare periodo storico, pare destinato a morire.
Il Sudtirol, in questa stagione, è partito così come ci si aspettava: grande organizzazione, buona rosa completa in ogni reparto e senza grandi proclami. L’organizzazione del team di mister Zanetti risalta poi classifica e dati alla mano: la quinta posizione, alle spalle di Pordenone, Fermana, Vicenza e Imolese, è stabile grazie alle tre vittorie e ai quattro pareggi raccolti. Una sola la sconfitta, paradossale, contro la Virtus Vecompo Verona (3-2, gli unici tre gol incassati fino ad ora).
Qui viene il bello: il Sudtirol ha tirato su un muro davanti all’esperto guardapali Offredi. I biancorossi hanno una percentuale dell’87,5% delle gare chiuse con 0 reti subite.
Ma non è tutto oro quello che luccica. Se gli altoatesini si trovano in quinta posizione è perchè alla difesa granitica non corrisponde un attacco di caccia torpedinieri. La squadra di Zanetti ha le polveri bagnate e fino ad ora ha messo in fondo al sacco solo 6 reti, come la Samb (che ancora annaspa al di sopra della linea di galleggiamento). Il capocannoniere è De Cenco, ma l’italobrasiliano ha infilato solo due gol. Lo seguono Costantino, Mazzocchi, Fabbri e Fink con una a testa.