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Termoli-Samb 1-2, IL COMMENTO: Barra a dritta, sempre

Altro che vittoria a tavolino, quella di Termoli è stata partita vera e per la Samb i tre punti odierni (domenica, ndr) sono stati forse i più sudati di tutto il girone d’andata. Aveva le sue ragioni, Ottavio Palladini, nel cercare di tenere sul pezzo i suoi dopo il successo nello scontro diretto col Teramo della scorsa settimana.

Nel desolante contesto di un Cannarsa a porte chiuse, Gennari e compagni hanno faticato non solo per i meriti dei loro stoici avversari, presentatisi col minimo numero consentito e capaci di tenere per novanta e passa minuti, ma anche per demeriti propri, come ha giustamente rimarcato il tecnico sambenedettese in sala stampa. Dopo il ko nello scontro testa-coda con l’Avezzano due mesi fa, per la Samb stava per concretizzarsi un secondo clamoroso capitombolo, in un incontro che inizialmente è stato preso un po’ sottogamba sul piano mentale.

Il gol di Ricci e i rimbrotti del Palla sono stati delle ripetute sveglie, che alla fine hanno sortito l’effetto di scuotere la capolista, che grazie ai guizzi di Moretti e Zini è riuscita anche ad allungare sulle inseguitrici, sfruttando il programma di una 15^ giornata che ha fatto scontrare tutte le inseguitrici, guadagnandosi con due turni d’anticipo il titolo di campione d’inverno: la più vicina delle rivali per il primo posto, infatti, è ora L’Aquila, distante sette lunghezze. Un titolo, quello di metà campionato, che non deve però in alcun modo distrarre o far sedere sugli allori la Samb, soprattutto in un momento che può rivelarsi determinante come quello a cavallo della sosta: l’anno scorso, infatti, proprio in queste settimane la truppa dell’allora mister Lauro dilapidò il vantaggio sul Campobasso, che chiuse il girone d’andata davanti a +3 sui rossoblù marchigiani.

Sotto la guida di Palladini, invece, i due campionati di Serie D che finirono in trionfo videro la Samb terminare seconda nel girone d’andata nel 2012/13 (dietro il San Cesareo) e saldamente al comando nel 2015/16 (+8 sul Matelica al giro di boa). Passato lo spavento per un Avezzano-bis, i rossoblù ora dovranno ricaricare le pile, facendo leva non solo sui recuperi di Orsini ed Eusepi (oggi risparmiati da Palladini) per mantenere lo slancio nelle ultime due gare che ci separano dalla sosta natalizia: Fermana e Civitanovese (che oggi al Polisportivo si sono spartite un punto utile solo a muovere un po’ la classifica) sono avversarie assolutamente alla portata, ma a Termoli – qualora ve ne fosse ancora bisogno – è arrivata l’ennesima dimostrazione che nel campionato di Serie D ogni domenica è una battaglia. Coltello tra i denti e barra a dritta.

Daniele Bollettini

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