Titone a GubbioFans: «In campo sarà battaglia. La Samb una scelta di vita»

Il capocannoniere rossoblù (che domenica sarà ex di turno come Marini dall’altra parte) in un’intervista al sito egubino: «Col Parma non abbiamo mollato mai, ora vogliamo lo scudetto»…

Dopo aver svolto la preparazione estiva con il Gubbio Mario Titone si appresta ad affrontare la formazione allenata da Beppe Magi (che tanto lo aveva cercato nella scorsa estate). Il capocannoniere della Samb ha rilasciato un'intervista a GubbioFans.it. Titone ha esordito facendo un compendio della stagione che sta per concludersi.

«Annata bellissima perchè avevo lasciato la Sambenedettese sette anni fa con una retrocessione dalla C1. Così mi sono ripreso la mia rivincita con tanti gol e con delle belle prestazioni. Sono contento insieme a tutti i miei compagni di aver riportato una città nella categoria dove più gli compete; nei dilettanti non poteva assolutamente rimanere. Adesso proveremo a mettere questo scudetto sulla maglia e quindi cercheremo di andare fino in finale per vincere.»

Il genietto di Erice poi analizza la prestazione di Parma:

«Fino alla fine noi non abbiamo mollato, ma direi che questo è proprio il nostro valore aggiunto. Abbiamo fatto una grande impresa. Ma adesso non ci resta che battere il Gubbio per passare il turno.»

Squadra che Titone conosce molto bene visto che in terra egubina ha svolto proprio gran parte della preparazione estiva.

«Penso che il Gubbio abbia una rosa di calciatori importanti. Mi fa piacere incontrare tutti, tuttavia in campo sarà una battaglia perchè poi lì non si guarda in faccia a nessuno.»

Il capocannoniere sambenedettese parla poi così della trattativa che nella scorsa estate lo ha portato a San Benedetto, lasciando proprio il Gubbio:

«Diciamo che il Gubbio era indeciso su cosa voleva fare […] Allora è arrivata la chiamata della Samb, per tanti motivi (pure familiari) l'ho valutata e quindi ho fatto una scelta di vita. Questo è il calcio. Tuttavia sono contento anche per il Gubbio che sia salito di categoria perchè è una piazza che lo merita dopo tanti anni che aveva trascorso nel professionismo.»

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