Toccato il fondo, ora rimboccarsi le maniche: Samb-Vicenza, IL COMMENTO


SAMB-VICENZA 1-4, LA CRONACA

ROSELLI: «DOBBIAMO RESTARE NOI STESSI»

RAPISARDA: «L’ESPULSIONE HA INCISO TANTO»

Vabbè, certo regalare (vero Signori?) un uomo in più al Vicenza già nel primo tempo è un po’ troppo, ma sparire completamente dal campo nella ripresa lo è altrettanto. Anche perché nel finale della prima frazione la Samb non era sembrata così disastrata pur in inferiorità numerica. Invece dopo l’intervallo l’eccessivo abbassamento e l’incapacità di infastidire il giro-palla avversario non hanno lasciato scampo a Rapisarda e compagni, incitati comunque fino e dopo il termine da una commovente Curva Nord. Si sono stoppate così due serie, entrambe giunte a cinque turni, quella positiva della Samb e la negativa dei veneti, che in più non segnavano in campionato da quattro giornate (e mercoledì disputeranno la semifinale di Coppa col Monza). Già la formazione iniziale a dire il vero aveva destato qualche dubbio con la rinuncia a due calciatori, divenuti punti fermi nelle ultime gare, come Biondi e Russotto, poi una volta in dieci Roselli era riuscito a ridare compattezza ai suoi con l’ingresso di Rocchi e disegnando la linea difensiva a quattro con il 4-3-2. Non è però bastato per l’atteggiamento troppo rinunciatario assunto nella ripresa e non è sufficiente a spiegarlo il solo alibi dell’inferiorità numerica (Liedholm sosteneva addirittura che in dieci si gioca meglio). Questo tonfo casalingo rievoca altre due memorabili battute d’arresto: fa il paio nel punteggio con la peggiore sconfitta al Riviera dell’era Fedeli (4-1 in Serie D col Matelica di Esposito) e ovviamente, visto l’avversario, ricorda quell’1-0 al Ballarin del 1979/80 che compromise la permanenza in Serie B della formazione di Bergamasco (poi la C si materializzò nella successiva ed ultima giornata a Pisa). Così la Samb è stata scavalcata in classifica proprio dalla squadra riaffidata a Colella (dopo la deludente parentesi di Serena) ed ora occupa l’ultima posizione utile (la decima) per un tutt’altro che agevole accesso ai play off. Insomma, non è propriamente un bel viatico in vista della doppia impervia trasferta a Salò contro una Feralpi sorprendentemente sconfitta dal fanalino di coda Virtus Verona e a Trieste, ovvero con le due compagini alle spalle della capolista Pordenone. Non resta che rimboccarsi le maniche e reagire sul campo, seguendo l’esempio di una Curva Nord mai doma.

Alessio Perotti


Commenti