Il calcio giovanile: un mondo difficile in cui però emerge la passione di bambini e allenatori, che hanno la responsabilità di far crescere i ragazzi nel modo migliore. Ecco dunque le idee di Elenio Errera, allenatore degli Esordienti del Torrione.
Mister, cosa pensi del lavoro svolto in questi mesi con i ragazzi?
«Siamo contenti, perché quest’anno abbiamo davvero molti iscritti e li abbiamo divisi in due, i 2006 ed i 2007; devo dire che sono due bei gruppi, che ci stanno regalando belle soddisfazioni».
Come ti trovi ad allenare ragazzini che iniziano a cambiare da bambini ad adolescenti?
«Gli Esordienti sono una bellissima categoria, perché c’è il passaggio dal campo piccolo in cui si gioca a 5, ad un campo più grande dove giocano in 9. Per loro è tutto nuovo, e noi dobbiamo essere bravi a tramettete per prima cosa i valori più importanti come educazione, rispetto e serietà. Per loro inoltre è presto per parlare di ruoli: diamo loro la possibilità di sperimentare tutte le zone del campo, senza soffocare divertimento e fantasia, per far imparare i movimenti che tra qualche anno gli serviranno di più».
Per chiudere, un problema dei giorni nostri a volta sono i genitori che mettono troppa pressione ai figli: come vanno gestiti?
«Io faccio questo mestiere da tanti anni, e ne capitano un paio a stagione. Devono capire che questi comportamenti vanno solo a confondere e fare male al ragazzo, rischiano di deviarne la mentalità. Occorre parlare dunque con questi genitori e spiegargli queste cose, in modo che i ragazzi possano imparare e divertirsi tranquillamente».
Gian Marco Calvaresi