TRASTEVERE-SAMB 1-2, LA CRONACA
ALFONSI: «VISSUTE EMOZIONI INDIMENTICABILI»
RENZI: «PRESENTEREMO DOMANDA DI RIPESCAGGIO»
Si è conclusa in bellezza, proprio dove era iniziata, una delle stagioni più strane della nostra cara Samb. Esattamente sei mesi fa, il 29 settembre, a Trastevere era iniziato il cammino della squadra allora allenata da Massimo Donati, che si era presentata in terra romana con una manciata di allenamenti sulle gambe e con un parco giocatori in pieno allestimento.
Da quel momento ne sono cambiate tante di cose. Sono cambiati gli allenatori (Antonioli, il caso Pirozzi e alla fine l’arrivo della coppia Alfonsi-Visi); sono cambiati i giocatori (quanti esperimenti mal riusciti e quanto tempo perso in autunno…); per certi versi è cambiato anche l’ambiente rossoblù, che col ritorno sui gradoni della Curva Nord Massimo Cioffi è tornato a vivere delle domeniche di calcio vero.
Otto mesi dopo il rocambolesco ko della prima giornata di campionato (allora fu 3-2 per la squadra di Mazza), la Samb si è vendicata e ha regalato una bella gioia alle centinaia di tifosi presenti a Roma, e anche a quelli che sono rimasti a San Benedetto (in tanti erano al campo Nelson Mandela) non potendo seguire la loro squadra nel match più importante della stagione a causa di una organizzazione da veri Dilettanti.
In questi giorni la Samb e la città di San Benedetto hanno sofferto ancora una volta il disagio di trovarsi in una categoria non consona. Per questo, ci sentiamo di prendere in prestito il chiaro messaggio che venne lanciato dai tifosi della Samb in un’altra giornata storica, il 5 maggio 2013. Come recitava lo striscione esposto dalla tifoseria a Recanati, nel match che proclamò la più effimera delle promozioni: “L’imperativo è sempre lo stesso, via da questa merda adesso!”.
Daniele Bollettini