Un plauso al Teramo, ma il ricorso è un boomerang

TERAMO-SAMB 1-2, LA CRONACA
MASSI: «ORA GODIAMOCI LA FESTA»
PALLADINI: «I MERITI SONO DEL GRUPPO»

La Samb vola meritatamente in Serie C con l’ennesima prova di solidità, equilibrio e capacità di sfruttare gli episodi disputata sul campo di quella che il trainer rossoblù, nonché ex, Ottavio Palladini ha etichettato come la migliore contendente nella volata promozione. E giustamente, perché Di Pietrantonio e compagni sia all’andata che al ritorno hanno giocato alla pari (anzi nel primo tempo di ieri sono stati superiori) rispetto alla Samb, dimostrando di meritare appieno il secondo posto, con cui si giocheranno i play off da favoriti. Con una squadra giovanissima, che nell’undici titolare presentava ben nove undicesimi dai 25 anni in giù e che annovera elementi veramente interessanti (Menna, Brugarello, Pavone e Nouhan Tourè, autore del momentaneo pari, su tutti), e con un tecnico reduce da due promozioni consecutive con i biancorossi e anch’egli preparato e rampante (41 anni) come Marco Pomante, che a sua volta ha elogiato il suo ex compagno e capitano Palladini e che probabilmente sarà confermato, la società presieduta da Di Antonio potrà veramente costruire un roseo futuro.

Come ribadito anche nello scontro al vertice, dopo le quattro vittorie consecutive al diavolo è mancato quel pizzico di cinismo, cattiveria e malizia, che l’ha fatto soccombere ingiustamente al Bonolis anche contro le altre due big del girone, nonché corregionali, Aquila e Chieti. L’onore da rendere sul campo va esteso anche al di fuori: alla curva teramana, che in solidarietà con la tifoseria rossoblù e biasimando lo stucchevole divieto alle trasferte, limitante per la libera e sacrosanta circolazione, nonché per lo spettacolo sugli spalti, ha ritardato il suo ingresso di 15 minuti e prima di incitare i propri colori ha rivendicato i diritti di tutti i tifosi, per il clima di rispetto che si è manifestato in tribuna prima, durante e dopo la partita (a fine match il pubblico abruzzese ha pensato solo e giustamente ad applaudire i propri meritevoli beniamini, senza oltraggiare gli avversari che festeggiavano in campo), e soprattutto all’accoglienza e disponibilità, veramente squisite, riservateci dalla società locale.

È stata proprio una vera e bella giornata di sport, esemplare soprattutto pensando che si tratta pur sempre di due club rivali, i cui meriti vanno attribuiti ad entrambe le parti. Allora a questo punto ci chiediamo perché esacerbare vanamente gli animi con un ricorso, che al 100% sarà respinto, visto che l’arbitro sul referto, l’unico documento che fa fede e conta realmente, ha indicato D’Eramo e non Moretti, come l’ammonito nel confuso frangente occorso in prossimità della panchina abruzzese, con l’attaccante, guarda caso di origine teramana, ammonito solo in occasione dell’intervento falloso all’ultimo minuto di recupero. Le stesse riprese televisive addirittura confortano quanto riportato dall’ottimo direttore di gara, Giordani, che ha tenuto benissimo in pugno l’incontro e che pure lui probabilmente salirà di categoria, attorniato nell’occasione da tre calciatori ospiti e rivolto col cartellino più verso gli altri due che in direzione dello stesso Moretti.

Anche per mantenere il bel rapporto esistente tra le due società, che potrebbe inoltre sfociare in operazioni fruttuose per entrambi nel prossimo calciomercato, sarebbe signorile e di buonsenso da parte di Di Antonio e collaboratori piuttosto che insistere in un inutile e persino controproducente reclamo, per il quale è stato inviato il preavviso e da inoltrare entro 3 giorni, unirsi ai meritati complimenti, che stanno giungendo in casa Samb da tutta Italia, persino da sodalizi acerrimi rivali. Con l’augurio al Teramo di rivedersi e risfidarsi sportivamente in campo e sugli spalti, se non il prossimo, magari tra due anni in Serie C.

Alessio Perotti

TUTTE LE NOTIZIE DELLA GAZZETTA

Commenti