Una Samb da rianimare: il punto di Alessio Perotti


UFFICIALE IL RITORNO DI BEPPE MAGI

MAGI: «TORNARE UNA GRANDE GIOIA»

di Alessio Perotti

Stessa società, stessa metodologia. Dopo due stagioni (la prima in D e la seconda in C) con un cambio di allenatore (Palladini per Beoni e Sanderra per lo stesso Palladini) eccone due (entrambe in C) con un doppio ribaltone di panchina anche se i volti sono sempre due, dato il ripristino del primo trainer. Simili anche le sequenze di risultati e di modalità, visto che in tutti i casi il nuovo manico ha apportato effetti benefici e che negli ultimi due campionati i mister subentranti hanno scalato diverse posizioni di classifica, prima di cadere in una stucchevole nonché deleteria querelle con patron Fedeli (anche se quella di Capuano fu indubbiamente più rovente rispetto a Roselli). A dare la stura alla restaurazione tecnica come lo scorso anno è stato un poker subito in terra friulana (Pordenone e Trieste), anche se l’esonero di Capuano avvenne di fatto alla successiva sconfitta casalinga con l’Albinoleffe. E quindi ecco che la coda di campionato (una sola partita della stagione regolare un anno fa, proprio a Trieste, sei giornate stavolta) sarà gestita dal mister già bocciato una volta da Fedeli, al quale viene concessa una seconda chance. Non la sfruttò appieno Moriero che, dopo il pari nella città giuliana e il conseguente terzo posto, superò gli ottavi dei play off contro il Piacenza, prima di schiantarsi contro quel rullo compressore che era diventato il Cosenza di Braglia. Ora per Magi sarà già tanto staccare il biglietto per i play off, attualmente guadagnati con lacrime e sangue da Roselli, al di là di quello che potrà essere il rendimento in una griglia che sarebbe sicuramente ardua dato il prevedibile penalizzante piazzamento. Sarà inoltre curioso constatare se sarà confermato quel lay out del 3-5-2, a cui il trainer pesarese si era subito convertito appena dopo il raggelante battesimo ciccato al Riviera al cospetto del Renate, e che è stato attuato, salve fugaci parentesi, nella risalita di Roselli a partire dalla sfida casalinga contro il Pordenone. Indubbiamente nelle ultime tre gare dirette dal tecnico umbro ci sono state parecchie amnesie (ben 9 reti subite) e soprattutto un tempo intero di autentico black out: il secondo di fronte a Vicenza e Triestina, il primo a Salò. Soprattutto qualcosa non è andato nella gestione delle individualità con un turn over, che alla resa dei conti ha scontentato un po’ tutti, e nell’implementazione di una fase offensiva, che nelle ultime quattro giornate ha prodotto solo tre reti e tutte originate da calci piazzati (due corner con Vicenza e Feralpisalò, una punizione a Pordenone), anche se c’è da riconoscere che si sono affrontate tre trasferte contro le prime tre della graduatoria e che nell’unico incontro a domicilio si è giocato per un’ora in dieci. Ci sono poi calciatori, che avrebbero dovuto fare la differenza, e che invece si stanno defilando sempre più dal progetto Samb: ogni riferimento puramente voluto è a Calderini e Russotto, assolutamente da recuperare se si vorrà contare qualcosa in questo finale stagionale. Intanto il primo obiettivo, minimale, resta quello di porsi a distanza di sicurezza dalla zona calda (attualmente a sette lunghezze) e in questo senso riveste capitale importanza la prossima sfida con l’arrembante Virtus Verona del presidente-allenatore Fresco, reduce da tre successi consecutivi e già battuta all’andata con una doppietta di Rapisarda (unico raid in trasferta): contro i veneti Magi cercherà di coronare la sua prima vittoria in campionato sulla panchina rossoblù.


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