di Alessio Perotti
È il jingle canticchiato per festeggiare i suoi primi 100 giorni di Samb dal neo-patron Domenico Serafino, sempre più calato nella realtà sambenedettese, ed è il leit-motiv di questa particolare fase di pre-season vissuta tra le misure anti-covid e questa nuova linfa societaria. E che linfa ha apportato il produttore musicale di origini calabresi, trapiantato in Argentina! Da anni si parlava di due temi apparentemente irrisolvibili: le strutture di allenamento e il rinnovamento del terreno del Riviera. Ed ecco che entrambi nel giro di tre mesi sono stati risolti con determinazione, lungimiranza e l’ovvio esborso economico e sono previsti ulteriori investimenti per l’illuminazione dello stadio e l’impiantistica per il settore giovanile. Ma quello che ha maggiormente colpito, anche perché era stato un evidente neo della precedente gestione, è la straordinaria empatia venutasi a creare tra il nuovo corso societario e l’ambiente sambenedettese, tanto che sembra che Serafino a San Benedetto ci sia da una vita. Ottime le scelte a livello organizzativo con le conferme di chi aveva ben lavorato in seno alla società, graditi ritorni e l’arrivo di nuovi profili di alto spessore professionale. Pienamente condivisibili anche le conferme del direttore sportivo Fusco, alla sua terza stagione rossoblù, e di mister Montero, intenzionato a riproporre la sua smagliante prima Samb, spazzando via le polemiche e contestazioni, anche nei suoi confronti, piovute nell’ultima partita pre-covid in casa contro il Ravenna dell’attuale “puntero” Nocciolini. Sta affidando un bolide per la categoria Serafino al trainer uruguagio, con cui ama discorrere in lingua spagnola, e l’ex difensore juventino dovrà essere bravo a trovare i giusti equilibri e la coesione tra l’anima italiana e quella argentina. Da quel che si è notato nelle primissime uscite è che dal 4-3-3 dello scorso campionato si sta migrando ad un lay out a due punte, che sta tornando in voga a tutti i livelli, quindi un 4-4-2 o un 4-3-1-2. La rosa è stata approntata anche in questo senso e verrà ulteriormente irrobustita da qui al termine del calciomercato, di cui la Samb è stata assoluta protagonista come non capitava da anni, con un altro paio di ingaggi tra difesa e centrocampo. Il grande rammarico è che l’innamoratissimo pubblico di casa nostra, come d’altronde tutte le tifoserie italiane, è per ora costretto ai box, sperando che l’andamento della curva dei contagi permetta un graduale ritorno sui gradoni già entro Ottobre e riconsegni il calcio agli sportivi secondo il motto caro al nostro presidente “El fútbol es del pueblo”. È un carburante necessario a Maxi Lopez e compagni per fornire loro una poderosa carica e una scossa adrenalinica al ritmo di “Vamos Samba!”.